Il progetto di recupero

 

Da questi semi e partito il progetto di recupero della varietà, che si avvale della consulenza e partecipazione dell’Ente Nazionale Sementi Elette, ente di ricerca pubblico che ha sede a Tavazzano (Lo).

Quando il progetto di recupero è stato avviato, si è partiti dalla constatazione che nel corso dei decenni la superficie coltivata a zucca si era progressivamente ridotta ed erano state introdotte nel territorio di Lungavilla altre varietà, come ad esempio la Marina di Chioggia, molto diffusa sul mercato.

Come conseguenza, l’originaria popolazione di zucca berretta aveva subito un effetto “collo di bottiglia”, con relativa riduzione della originaria variabilità del suo patrimonio genetico.

L’impoverimento dell’originario patrimonio genetico della popolazione, unito alla naturale predisposizione all’allogamia cui la zucca è soggetta, hanno determinato inoltre con il tempo un certo grado di ibridazione di questa cultivar locale, ragion per cui la conservazione della stessa rendeva obbligatorio un lavoro di ri-selezione finalizzato al recupero dei suoi tratti originari.

A tale scopo nel 2008 è nato un progetto al quale l’Ente Nazionale Sementi Elette di Tavazzano (Lo) ha dato il proprio contributo con la realizzazione di una serie di analisi genetiche che hanno fornito elementi di supporto utili per lo “screening iniziale” del materiale a disposizione. Con la stessa finalita, nella zona d’origine sono state anche realizzate parcelle sperimentali, ove gli stessi materiali sono stati sottoposti ad analisi morfologica e a confronto con altre varietà simili (verifica della corrispondenza all’ideotipo di “Berretta da Prete”, verifica del grado di distinguibilità e di purezza).

 

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